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Alvaro Soler: «Non pensavo di essere un Millennial»
- Chiara Colasanti
- 17 lug 2017
- Tempo di lettura: 3 min
Tra la canzone con i Morat nella colonna sonora di Cattivissimo Me 3, le date del tour estivo in Italia (con sorpresa) e i lavori per il nuovo album, Alvaro Soler non ha tempo di pensare all'amore. Ma se si spegne il microfono, forse...
Alvaro Soler ha firmato i tormentoni estivi degli ultimi anni ed è diventato ufficialmente uno degli artisti più amati anche dai bambini, che imparano a memoria le sue canzoni e non smettono di canticchiarle per ore (per la gioia degli adulti). Il suo ultimo singolo, in collaborazione con i Morat – band rivelazione sudamericana amatissima in Spagna -, è addirittura nella colonna sonora di Cattivissimo Me 3, in uscita nelle sale italiane il 24 agosto. Minion a parte, il bel cantante catalano sta anche per tornare in tour in Italia ed è già al lavoro sul nuovo album.
Com’è nato Yo Contigo, Tú Conmigo, il brano con i Morat, e com’è stato vedersi in un video con i Minion?
«Non pensavamo che i Minion esistessero veramente e invece… ci sono per davvero! Sono venuti, truccati alla perfezione, super professionali, hanno fatto il video ma non hanno parlato un granché con noi: si sono comportati un po’ come star, eh! La collaborazione è nata grazie alla volontà di Universal Pictures: è stata una bellissima opportunità, molto emozionante».
A proposito di emozioni: cosa si deve aspettare il pubblico dalle date italiane del suo tour estivo?
«Ho disegnato con un mio amico l’estetica del palco e il sistema di luci: è stato un po’ come tornare all’università. Per il tour estivo abbiamo inserito nuove canzoni; ovviamente suonerò il nuovo singolo – ho fatto una versione senza Morat, poveri! – e anche una cover, molto conosciuta qui, ma non voglio dire qual è: sarà una sorpresa».
Che effetto le fa sapere che Eterno Agosto è da un anno nella classifica dei dischi più venduti in Italia?
«Penso sia la prova che il lavoro che abbiamo fatto e stiamo facendo sta funzionando: per me è molto importante lavorare sui singoli, ma l’album per me è la cosa più importante. Sono molto contento del mio team e vuol dire che ci possiamo impegnare per andare più avanti: è bellissimo».
A proposito di Italia: guarderà X Factor quest’anno?
«Ho parlato con Manuel e con Fedez, continuo a seguire i post sui social di X Factor e sarà divertente seguirlo a distanza: non so a settembre quanto tempo libero avrò visto che voglio mettermi a scrivere l’album nuovo, però sicuramente curioserò su quello che succederà».
Lei viaggia spesso da una parte all’altra dell’Europa: si sente rappresentato nella categoria dei Millennial, i «vagabondi» per definizione? «Pensavo che i Millennial fossero più piccoli, non pensavo di essere anche io un Millennial!».
Si dice che i Millennial siano la generazione nata tra il 1982 e il 2000, ma c’è molta confusione a riguardo… «Penso di far parte di una generazione più dinamica, che non è abituata ad avere lo stesso lavoro per quarant’anni, come mio nonno, per esempio. Siamo pronti a cambiare vita dopo tre anni; penso che questo modo di vivere sia interessante per l’apertura mentale che ti dona, ti fa apprezzare altre culture».
Sicuramente anche lei, come buona parte dei Millennial, vivrà attaccato a un cellulare… «Mi dispiace perché non mi piace stare tutto il tempo con il cellulare in mano, ma il mio mestiere passa anche da uno smartphone. Sono bravo a fare tante cose, ma non bravissimo o specializzato in un’unica attività: come con le lingue, ne parlo tantissime, ma nessuna alla perfezione. Gli artisti di oggi non devono pensare solo alla musica, ma anche ai social, alla comunicazione e tante altre cose diverse; nel mio caso sono contento di comunicare anche così, ma quando sono in vacanza stacco del tutto».
Al momento è impegnato anche in una relazione? «Al momento sono impegnato con la musica… ma se ci incontriamo dopo te ne parlo, a microfoni spenti».
Cambiando argomento: che sensazione le dà pensare che, tra qualche anno, i bambini di oggi ricorderanno alcuni momenti della loro infanzia legandoli alle sue canzoni?
«Queste cose mi colpiscono abbastanza: se le mie canzoni diventano parte di una tappa della vita di qualcuno è una bellissima sensazione. Penso che la musica funzioni come gli odori o i sapori: la memoria è intelligente anche per i collegamenti automatici che fa. La musica per me è molto importante anche per questi viaggi nel tempo e nello spazio senza muoversi da dove si è. La forza della musica è questa e si vede anche quando la gente mi dice che gli fa bene ascoltare le mie canzoni ma anche quando mi dicono che impara lo spagnolo con i miei testi: è una responsabilità!».
FONTE: Clicca o copia il link per vedere l'articolo originale!!!
https://www.vanityfair.it/music/storie-music/2017/07/11/alvaro-soler-millennial-cattivissimo-me-minions-morat-xfactor
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